Come dovrebbe essere un portatile per innovare davvero?

Amd è (purtroppo) molto indietro nel campo dei portatili. Perché? Forse mancanza di investimenti, forse mancanza di volontà. Però non credo non ci sia spazio per l’innovazione! Dovrebbe avere i componenti facilmente accessibili, tutto con viti e nulla ad incastro.
Lato sinistro prese “legacy”, x1HDMI type A female 2.0, x1 jack 3,5mm cuffie microfono, x2 USB 3.1 type A female, x1 USB 3.1 type C female (perché si può usare per alimentare il computer)
Lato destro connettori “nuovi”: x2 USB 3.1 type C, x1 DisplayPort 1.3
Alimentazione tramite alimentatore innovativo, piccolo, un quadrato di 5cm e 2 di altezza doppio cavo, IEC da una parte, dall’altra due USB 3.1 type C (uno per alimentare il pc, l’altro un dispositivo).
Consumo totale inferiore ai 50 W.
Monitor almeno 1920×1080 (quindi 16:9) 120Hz su 33 cm (o doppia risoluzione, 3840×2160 o tripla).

Casella di posta Tiscali.it bye bye

Un veloce aggiornamento per confermare i miei timori. I server ti Tiscali e la loro configurazione del protocollo IMAP e SMTP impedisce di spedire email fuori dal territorio italiano da qualunque dispositivo, sia esso un client di posta (Thunderbird, Outlook) o uno smartphone/tablet. Ho provato tutte le configurazioni possibili, sempre con lo stesso risultato, ricevo ma non invio.

Quindi sono stato “costretto” a migrare le mie 2836 email su Outlook.com. Visto che ci sono aggiungo che sembra sempre per via della particolare implementazione IMAP adottada da Tiscali, sia impossibile importare le email pregresse su Outlook.com o inviarle… Mi sono limiatato a inserire un forward verso la nuova casella che ho configurato su tutti i dispositivi. Terrò d’occhio la situazione da interfaccia web (su Tiscali.it) per qualche tempo ma ora sembra funzionare tutto senza problemi (dopotutto è un semplice invio di email una volta ricevute).

Casella di posta Tiscali.it e il protocollo IMAP

 

Non ho capito perché e non vedo spiegazioni logiche, ma dalle caselle Tiscali.it l’invio di posta tramite server SMTP dall’estero non funziona. Da nessun dispositivo, sia esso Windows Phone o iOs o client da pc (Thunderbird, Windows Live Mail, Outlook…). Morale? Sostituire l’indirizzo @tiscali.it con uno @hotmail.it e rendirizzare tutte le mail dal primo al secondo. D’accordo, durante l’invio si visualizzerà un nome diverso ma almeno si potrà fare…

Bye bye Tiscali!

Tiscali webmail

D’accordo che ho più di un migliaio di email (1285 da leggere senza contare quelle lette ma non ancora cancellate), però aspettare più di 30 secondi di caricamento tra una pagina e l’altra (sono 83) e ricevere spesso questo messaggio non è affatto piacevole. Io vorrei anche usare prodotti italiani però così proprio non si riesce a lavorare… passi per la pubblicità invasiva, per la scomodità dell’interfaccia ma tempi di caricamento di minuti non sono perdonabili. Qualche mese fa poi anche da telefono ricevevo continui timeout (ora risolti senza che cambiassi alcuna impostazione… Erano problemi lato server) e da iPad non inviava le email (ora sì). In Tiscali devono aver riscontrato parecchi problemi nel passare da pop3 a IMAP!

TISCALI TEMPO SCADUTO

Notebook pesonalizzabile

Cosa vorrei poter scegliere?
• OPZIONE Tipo e capacità del disco (SSD, HD magnetico,) tutti SATA3
• OPZIONE Ram (sempre massima velocità supportata e metà della capacità massima già installata in un modulo rimovibile, tipo se max sono 16GB allora un modulo da 8 già installato con opzione per un’altro da 8)
• OPZIONE Schermo, 33 cm in 16:9, opzione HD ready o full HD, matte o glare. Oppure 38 cm con le stesse personalizzazioni
• OPZIONE Processore Intel o AMD, sotto i 20W di consumo
• x1 Thunderbolt 2 (quindi è anche minidisplay port)
• x4 USB 3.1 type C
• x1 jack da 3,5mm ingresso/uscita cuffie/mic
• Tasto dedicato per attivare Bluetooth 4.0 e un altro per il WiFi 802.11 a/c (con relativi led)
• Webcam capace di riprendere video a 1080p anche a bassi livelli di luminosità, con led di attivazione e sportellino per la sua chiusura, che funziona anche per l’attivazione disattivazione del microfono
• OPZIONE tastiera retroilluminata, possibilità di scegliere il layout
• Altoparlanti stereo con sub. Griglia verso l’alto per gli altoparlanti e sub verso il basso (o dove c’è spazio)
• OPZIONE nel modello da 38 cm, di aggiungere una scheda video nVidia o AMD da 2GB e almeno 256 bit
• Tasto di accensione

Altro: oltre ai led elencati: led di stato che indichi accensione spegnimento, accesso al disco, carica della batteria, Caps Lock. Carica batteria tramite USB 3.1 con design combatto stile Mac. Ram e HD devono essere accessibili e sostituibili dall’utente. Monitor con miglior tempo di risposta, federltà dei colori e luminosità disponibili sul mercato.
OPZIONE significa che è possibile scegliere tra vari componenti, dove non c’è significa che è presente in tutti i modelli.

Macbook Air con AMD? Perché no?

Me lo chiedo ciclicamente, da quando è uscito il primo MacBook con processori Intel. All’epoca il divario prestazioni/consumi tra i processori Intel e quelli AMD era elevato, Apple avrebbe avuto solo problemi ad integrare processori AMD nei suoi portatili.
Ma adesso?
Adesso, in termini di prestazioni pure c’è ancora differenza, anche se meno marcata. AMD è (poco a dire il vero, speravo e pensavo molto di più, tipo il doppio o il triplo, invece è solo poco sopra) più prestante nel campo della grafica e i consumi sono equivalenti. Allora? Non so spiegarmelo, specie per via di quest’ultima questione e di una superiore ottimizzazione (per Windows almeno) dei driver OPEN CL e GL.
Io userei i processori A8-6410 (4 core, 64 bit e scheda video Radeon R5) o il più modesto A4-6210 (sempre 4 core ma con grafica meno performate, Radeon R3) che ha però gli stessi consumi (TDP massimo di 15W). C’è da dire, è vero, che Intel fornisce anche altra compoentisica, come le porte Thunderbold 2, ma visto il potere commerciale di Apple (che d’altronde è l’unica azienda a spingere ed integrare questo connettore) Intel pur di non vedere la propria tecnlogia scomparire fornirebbe comunque il proprio controller… Forse con i nuovi MacBook Air di cui si vocifera da tempo, con schermo finalmente full HD (1920×180, invece dall’attuale 1440×900), porta thunderbold 2 (ora c’è la versione 1, mentre i MacBook Pro Retina hanno la versione 2), stesse USB e magari una porta standard GigaBit (non ci crede nessuno che manchi lo spazio)… Tanto da quando è morto Steve Jobs hanno pure integrato le porte USB 3.0 per cui…

Personalizzare un portatile… Mission Impossible?

Dopo anni di utilizzo di un desktop mi trovo, mio malgrado, a dover acquistare un portatile. Un po’ ne sapevo, essendo appassionato di hardware ma non pensavo che la situazione fosse così disastrosa e confusionaria! Centinaia di sigle e modelli, processori con la stessa sigla ma con prestazioni differenti per via del bus diverso (ad esempio per la scheda video AMD AMD Radeon R7 M265, esiste la versione a 64 e quella a 128 bit ma il modello è lo stesso), produttori di notebook anche rinomati (Acer) che non hanno informazioni sui modelli in commercio nel proprio sito…
Come se non bastasse nessun produttore permette davvero di personalizzare il portatile come si fa con il desktop. Nemmeno Dell che ho sentito nominare per anni come la più permissiva in fatto di configurazione lo è davvero. Si può scegliere la quantità di ram, il disco e alle volte tra uno o due processori ma questo è tutto! Sembra che siano diventati tutti dei cloni di Apple (scarsa configurazione) senza averne però i pregi ( batteria di lunga durata, portatile affidabile, schermo eccellente). Esempi? Voglio un 13” con processore AMD, schermo full HD (1920×1080), porta di rete Gigabit, nessun masterizzatore, solo porte usb 3.0 (almeno 2, meglio 3), batteria da 6/7 ore, wifi, bluetooth 4.0 e a scelta scheda video dedicata (sempre AMD). Nisba. Non esiste. Provare per credere! Nicchia di mercato inesplorata o accordo tra produttori di processori e assemblatori per non produrre certi modelli?
Nemmeno il top del top in ambito Windows, Alienware (così leggo in  giro, non parlo per esperienza diretta) è particolarmente configurabile o aggiornabile dall’utente. Ha solo schede nVidia, processori Intel, nessuna possibilità di escludere l’unita dvd (non blu ray tra l’altro…). E il “nuovo” modello si chiama come quello dell’anno scorso, Alienware 14! Pazzesco! Almeno chiamatelo Alienware 14 v2 o 2014 se proprio non volete sforzarvi troppo!
Alla fine mi orienterò su un modello da meno di 500 euro, per quello che ci devo fare va più che bene, certo che se potessi scegliere invece che comprare quello che offre il mercato…

64 bit questi sconosciuti

Siamo nel 2014 inoltrato e sono ancora qui a parlare di questo… Quante sorprese ci ha riservato il futuro! Nel 2003, quando uscì il primo processore a 64 bit “commerciale” (l’AMD Athlon 64) le previsioni davano l’adozione dei 64 bit lenta, ma nessuno si sarebbe aspettato che 11 anni dopo avremmo usato ancora quotidianamente programmi a 32 bit. Firefox, Libre Office, Chrome (arrivato solo pochi giorni fa) e potrei continuare! Incredibile…
È forse perché Microsoft per paura di perdere clienti non ha mai imposto la versione a 64 bit del suo SO, e comunque i programmi scritti a 32 funzionano egregiamente anche nel sistema a 64 bit (ma non viceversa)?
Senza mezionare driver di periferiche… Un vero peccato, i miglioramenti non saranno così evidenti ma una riscrittura con linguaggi moderni sebbene onerosa può solo portare benefici (più velocità di esecuzione, maggiore sicurezza, meno spazio occupato).