La console perfetta

  • Unità Ottica: Lettore Dvd-Video, Dvd-Audio, Cd-Audio, Cd-Rom, Cd-R, Cd-RW, SACD, HD-DVD, Blu-Ray, Dvd-/+R, Dvd-/+R DL, Dvd-/+RW.

  • Formati supportati: video Mpeg2, Mpeg4, VC-1, DivX, XviD, Real Video, QuickTime-HD, WMV-HD, H.264, Jpg, Jpg 2000, Bmp, Tiff, Gif, Raw, Png (tutti nelle versioni più recenti). Audio mp3 (anche con VBR), aac, real audio, wma, ogg vorbis, Dolby Digital, Dolby Digital Plus, Dolby TrueHD, DTS-EX, DTS neo:6, DTS 96/24, DTS-HD, DTS-HD Master Audio (tutti nelle versioni più recenti).

  • Connettori: HDMI 1.4, display port, uscita audio ottica, alimentazione (cavo IEC, alimentatore incorporato), almeno due porte usb 3.0, una Rj-45.

  • Componenti indispensabili: HardDisk (sataIII rimovibile dall’utente), scheda di rete (10/100/1000), Wi-Fi (802.11 draf n), Bluetooth 3.0.

I componenti dovrebbero essere di derivazione pc (come lo era la prima Xbox) e non proprietari, così da falicitare la programmazione dei giochi/programmi. Deve supportare OpenGL, DirectX, OpenCL, tutte nella versione più avanzata possibile nel momento della commercializzazione (attualmente, DX11, OpenCL 1, OpenGL 3.0).

Altro: joypad wireless (4 supportati), risoluzione dei giochi di 1080p (1920×1080 progressive, con adattamento a risoluzioni inferiori nel caso di schermi non fullHD). Rumorosità bassissima (deve essere appena percettibile in una stanza silenziosa). Console pilotabile da pc (e viceversa), con possibilità di accedere hai contenuti del lettore ottico e dell’HD in modo bidirezionale. Possibilità di esportare i salvataggi dei giochi su chiavetta USB. Possibilità di collegare HD esterni. Uscita contemporanea su tutti i mercati principali (Europa, Giappone, USA). Contemporanea = stessa data di commercializzazione. Una sola versione della console disponibile, completa di tutte le funzioni. Possibilità di posizionare la console sia in orizzontale che in verticale. Possibilità di aggiornare il sistema operativo della console per supportare altri formati audio/video e altre funzioni. Implementazione del gioco on-line (sullo stile di Xbox Live, con server centralizzati, e un canone annuale per poter usufruire di tutti i giochi).

Esclusa la possibilità di far uscire patch per i giochi, solo contenuti aggiuntivi scaricabili.

Sistema di riconoscimento dei movimenti come “project natal” della Microsoft (riconosce audio e video).

Naturalmente tutti i componenti devono essere della massima qualità, e l’implementazione dei protocolli la più aggiornata possibile. Politiche di sicurezza elevate (connessioni senza fili -a parte quella per il joypad- disattivate di default, implementazione algoritmi di protezione aggiornati, ad es. Wpa al posto di Wep).

La confezione di vendita deve comprendere: un joypad wireless, cavo HDMI, cavo ethernet (cat6), cavo ottico (per l’audio), cavo di alimentazione, due pile stilo AA (per il joypad).

Sì, rimpiango la prima Xbox! Quella che si avvicina di più a quanto vorrei è PS3, perché ha l’alimentatore integrato, l’hard disk rimovibile (è un normale disco SATA da 2,5”), HDMI, Wi-Fi, rete e bluetooth tutto integrato. Però non è di “derivazione” pc, avendo un processore proprietario e non supportando quindi DX o OpenGL. E i problemi a cui sta andando in contro sono sotto gli occhi di tutti…

Decoder per il Digitale Terreste

Con la fine dell’anno 2006 avrebbero dovuto cessare anche tutte le trasmissioni televisive analogiche, a favore di quelle digitali. In questo modo, sarebbe stato possibile anche fissare una data per il DAB (Digital Audio Brodcasting). Invece, il Governo ha deciso con un decreto legge, di rinviare questa scadenza prima alla fine del 2008, poi a tappe entro il 2011 . Così, le frequenze occupate che servono per il DAB, rimarranno occupate dalle trasmissioni televisive analogiche ancora a lungo, impedendone di fatto l’adozione in molte regioni italiane.

Il motivo principale del rinvio è stata la scarsa diffusioni di ricevitori e di emittenti in DDT.

Secondo me il Governo ha sbagliato ad incentivare l’acquisto del decoder, doveva sfruttare quei soldi per aiutare le emittenti a trasmettere in digitale. Alla comparsa di decine di trasmissioni in digitale, il pubblico ci avrebbe messo poco a capire la convenienza, e i prezzi dei decoder si sarebbero abbassati grazie al mercato. Un altro errore (ma non è colpa del Governo Berlusconi stavolta) è stato quello di chi ha deciso quale DDT utilizzare in Italia. Con poca lungimiranza, lo standard non prevede trasmissioni in altra definizione, ma solo in formato Pal, con una compressione Mpeg2. Nemmeno l’audio è stato contemplato, accontentandosi di un semplice Dolby Stereo… Ora si stanno diffondendo tecnologie migliori. Sono in commercio già da tempo televisioni HD Ready, così come apparecchi in grado di ricevere trasmissioni in 1080p. E gli impianti Dolby Digital 5.1 sono sempre più diffusi. Il problema è che i televisori di nuova generazione sono quasi tutti TFT, quindi con una risoluzione nativa, al di sotto della quale qualunque cosa venga visualizzata perde vistosamente di qualità. Ecco che una visione lungimirante di chi ha deciso il nostro standard televisivo per i prossimi 10 anni avrebbe parecchio aiutato. Credo che queste decisioni avrebbe dovuto prenderle l’UE, in modo da uniformare il tipo di trasmissioni in tutta Europa. Ad ogni modo non è andata così. Un decoder “aggiornato” dovrebbe avere già oggi un connettore HDMI, un decoder DD5.1, decodifica delle trasmissioni 720i, 720p, 1080i, 1080p. Abbandonando completamente gli altri (ormai obsoleti) formati. Lo standard con più qualità è il 1080p (1920×1080 progressive), che a fronte di un’altissima risoluzione (quella attuale è di 720×576 pixel interlacciati), occupa molta banda. Io avrei risolto questo problema scegliendo un formato di compressione più efficiente del Mpeg2 (magari free), ma non sono io a decidere…

L’assurdità dei 16:9

Mi riferisco alla rapporto dello schermo delle televisioni in commercio, che ha sostituito il vecchio 4:3. Perché il rapporto sia rispettato, un pannello tv lcd (o plasma) deve avere una risoluzione di 1280×720 o 1920×1080 (quest’ultima, se implementata come 1080p, è la famosa “Full HD”).

Intanto i monitor per pc che rispettano i 16:9 sono rarissimi (per non dire assenti). Sono quasi tutti 16:10 (1920×1200) e non retroilluminati a LED (non mi è chiaro perché, i display per portatili sono tutti così da almeno un anno, addirittura quelli dei netbook!), e ora la notizia (vecchia di qualche mese a dire il vero) che Philips ha introdotto sul mercato il primo televisore che rispetta il formato cinematografico (cioè 21:9). Davvero, non capisco il criterio dietro questa scelta. Si sta diffondendo solo adesso il rapporto panoramico, dopo anni, e già cambiano? Addirittura, (per me è una novità!) scopro che 16:9 non è il corretto rapporto del cinema… Ma allora siamo scemi o cosa? Non potevano usare quello del cinema direttamente visto che si doveva cambiare? Perché ne hanno scelto uno intermedio? A questo punto poi, è più conveniente cambiare le sale cinematografiche e le telecamere che tutti i televisori!! Non comprendo l’assurdità di certi “standard”.

Non c’entra molto (beh, c’entra relativamente), ma dal 1 gennaio 2010 tutti i prodotti commercializzati in Europa dovranno avere come unità di misura quella del Sistema Internazionale (il metrico quindi). Basta pollici, arrivano i cm!! Non si parlerà più di tv da 40”, ma di 101,6 cm! Era ora!! Un po’ come l’obbligo per il caricabatteria dei cellulari che dovrà essere mini-usb per tutti (per modo di dire, dal 2010 solo per gli smarthphone, poi, gradualmente anche per tutti gli altri telefonini). Anni e anni per queste cose? Ma daiii! L’unico obbligo per cui sarei disposto ad aspettare qualche tempo (e capirei il perché) è quello della presa di corrente unica. Che, a quanto ne so, non è nemmeno presa in considerazione, nonostante lo standard IEC (a livello mondiale tra l’altro), esista dagli anni ’80…

L'assurdità dei 16:9

Mi riferisco alla rapporto dello schermo delle televisioni in commercio, che ha sostituito il vecchio 4:3. Perché il rapporto sia rispettato, un pannello tv lcd (o plasma) deve avere una risoluzione di 1280×720 o 1920×1080 (quest’ultima, se implementata come 1080p, è la famosa “Full HD”).

Intanto i monitor per pc che rispettano i 16:9 sono rarissimi (per non dire assenti). Sono quasi tutti 16:10 (1920×1200) e non retroilluminati a LED (non mi è chiaro perché, i display per portatili sono tutti così da almeno un anno, addirittura quelli dei netbook!), e ora la notizia (vecchia di qualche mese a dire il vero) che Philips ha introdotto sul mercato il primo televisore che rispetta il formato cinematografico (cioè 21:9). Davvero, non capisco il criterio dietro questa scelta. Si sta diffondendo solo adesso il rapporto panoramico, dopo anni, e già cambiano? Addirittura, (per me è una novità!) scopro che 16:9 non è il corretto rapporto del cinema… Ma allora siamo scemi o cosa? Non potevano usare quello del cinema direttamente visto che si doveva cambiare? Perché ne hanno scelto uno intermedio? A questo punto poi, è più conveniente cambiare le sale cinematografiche e le telecamere che tutti i televisori!! Non comprendo l’assurdità di certi “standard”.

Non c’entra molto (beh, c’entra relativamente), ma dal 1 gennaio 2010 tutti i prodotti commercializzati in Europa dovranno avere come unità di misura quella del Sistema Internazionale (il metrico quindi). Basta pollici, arrivano i cm!! Non si parlerà più di tv da 40”, ma di 101,6 cm! Era ora!! Un po’ come l’obbligo per il caricabatteria dei cellulari che dovrà essere mini-usb per tutti (per modo di dire, dal 2010 solo per gli smarthphone, poi, gradualmente anche per tutti gli altri telefonini). Anni e anni per queste cose? Ma daiii! L’unico obbligo per cui sarei disposto ad aspettare qualche tempo (e capirei il perché) è quello della presa di corrente unica. Che, a quanto ne so, non è nemmeno presa in considerazione, nonostante lo standard IEC (a livello mondiale tra l’altro), esista dagli anni ’80…

Videoteche vicine alla fine?

Da tempo si parla della fine delle videoteche. A dire il vero nella mia zona non sono mai state numerose, e l’unica che c’era (non è sopravvissuta) aveva prezzi esorbitanti (2 euro e 50 per noleggiare un film 6 ore, e parliamo di due anni fa – sarà per quello che ha chiuso?). Sembra sia arrivato per davvero il momento, sebbene l’avvento del blu-ray ne ritarda non poco la dipartita. Io sarei per il download digitale, ma non siamo al livello che mi piacerebbe (e a cui sarei disposto a spendere). Intanto costa ancora troppo. 3 euro per un film? Poi non ha le opzioni che ritengo indispensabili, come la lingua originale e i sottotitoli. Se noleggio il supporto fisico posso guardare il film anche in inglese, non solo in italiano. Insomma, non ci siamo. Servono prezzi più concorrenziali e un’offerta più completa. Addirittura, io sarei per una flat, tipo 30 euro al mese e vedi quanti film vuoi, magari anche in streaming – non ha importanza – però voglio poter cambiare la lingua (almeno tra due, l’originale e l’italiano) e poter attivare i sottotitoli. Certo, mancherebbe anche la fibra sotto casa…