Ancora alla ricerca di una scatola per un disco fisso esterno…

Prima o poi capita a tutti di finire lo spazio nel proprio disco fisso interno, specie da noi in Italia dove non esistono servizi come Netfix o Hulu che ad una quota fissa permettono di vedere film e telefilm in streaming ad alta qualità. Sorge la necessità anche per fare una copia di sicurezza dei propri dati. L’esigenza di un “cassetto” esterno per un disco fisso l’abbiamo tutti.

Cosa comprare allora?

Puntare sull’ultimo modello, con HD incorporato non sempre è la soluzione migliore. Se, come nel mio caso, si hanno numerosi pc con configurazioni diverse si sente la necessità di avere porte di connessione diverse, in modo da sfruttare la connessione migliore su ogni macchina. Nel mio caso il “box” ideale dovrebbe avere USB 3.0, Thunderbolt, FireWire (basterebbe 400), eSata. Peccato non esista niente del genere, al massimo hanno solo l’USB 3.0 o USB 2.0 e eSata insieme (e sono difficili da reperire). Capisco che il costo non sarebbe popolare, ma chi ha necessità di tutti questi collegamenti non è certo l’utente comune che compra il primo hard disk esterno che trova al supermercato! Uno dei pochi modelli che ho trovato (in realtà ho trovato solo questo ma mi sembra strano sia l’unico) è il “inXtron SK-3500 Super-S3 – Box 3,5″ eSATA/FW800/USB3”. Dalla sigla si capisce che supporta USB 3, eSata, Firewire 800 ed è un box per HD SATA (seconda generazione) da 3,5”. Manca la porta thunderbolt.

Root del Samsung Galaxy S GT-I9003 Value Pack Europa (I9003XWLF2)

Come dicevo nell’articolo precedente, dopo mesi di rinvio è finalmente arrivato il misero “Value Pack” (come lo chiama Samsung) per il bistrattato Galaxy S (I9003, il Galaxy S “normale” ha come sigla I9000). Qui provo a descrivere la mia frustrante esperienza per lo sblocco (il famoso root, il corrispondente del jailbreak per iOS, anche se non è proprio la stessa cosa). Ho provato per un intero pomeriggio, con versioni diverse di Odin e di root e di diverse guide. Non c’è stato verso, ogni volta dopo il root si riavviava da solo. Alla fine per avere comunque un dispositivo funzionante sono dovuto tornare all’ultimo firmware, il I9003XWLF2. Peccato, con il root avrei potuto provare la Cyanogen Alpha non ufficiale (noi utenti della versione I9003 siamo poco considerati anche dal team Cyanogen Mod), e magari overcloccare un po’ il cellulare per cercare di ottenere un po’ di risposta in più.

Il motivo di questo articolo? Non fate il root, perdete solo tempo (tra riavvi, installazioni non andate a buon fine, ripristino dei programmi con relative configurazioni delle varie app). Non ne vale la pena per questo misero telefono. La situazione su iOS è completamente diversa. Rimango convinto che una volta raggiunto un certo livello hardware, tutto stia nell’ottimizzazione del software. Qui c’è il primo ma non la seconda. 🙁